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Epatite cronica C: Superati i 100.000 pazienti curati

Sanità pubblica Redazione DottNet | 23/11/2017 19:03

Risparmi per decine di milioni di euro

Fare il punto sullo stato dell’arte del Piano di Eradicazione e stimolare un dibattito su criticità e best practice, rispondendo anche alle domande dei soggetti coinvolti: pazienti, medici, istituzioni locali. Questi gli obiettivi dell’Evento “AIFA ed EpaC, una nuova alleanza per l’eradicazione del virus HCV”, promosso da EpaC Onlus e organizzato da MA Provider, con il patrocinio di AIFA e del Ministero della Salute.

“Abbiamo dedicato tutte le energie possibili alla vicenda Epatite C perché siamo convinti che una visione della sostenibilità economica in chiave etica sia doverosa. Il nostro Servizio Sanitario Nazionale, basato su principi solidaristici e universali, si è distinto per la sua capacità inclusiva: basti pensare che al 20 novembre 2017, cioè pochi giorni fa, i pazienti avviati ad almeno un trattamento contro il virus dell’Epatite cronica C risultavano già essere 102.240, ovvero circa il 40% dei 240.000 pazienti che il piano del Ministro Lorenzin intende complessivamente trattare nel triennio. La ricerca però, per definizione, non si accontenta mai: oggi sono 8 le terapie disponibili, totalmente rimborsabili grazie ai 500 milioni del Fondo farmaci innovativi istituito dal Ministero della Salute. Questi risultati ci dimostrano che, nell’ottica di una collaborazione sincera ed efficace, se ci impegniamo tutti per raggiungere un obiettivo, anche estremamente ambizioso come sembrava questo, i benefici sulla vita dei pazienti sono tangibili”. Così Mario Melazzini, Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco.

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Negli ultimi anni, il virus dell’HCV è stato una delle priorità del Ministero della Salute, ed il Ministro Lorenzin ha dimostrato nei fatti di voler raggiungere un obiettivo molto ambizioso, l’eliminazione della patologia attraverso l’offerta dei nuovi farmaci a tutti i pazienti, nessun escluso. Tengo a sottolineare come l’AIFA abbia svolto un ruolo cruciale, negoziando prezzi di acquisto dei farmaci più che sostenibili e annunciando, circa 8 mesi fa, obiettivi molto precisi – condivisi con le Regioni - per eliminare l’epatite C in Italia nei prossimi 3 anni. EpaC Onlus, che da sempre svolge attività di monitoraggio e talvolta intermediazione tra pazienti e istituzioni, ha avvertito la necessità di un dialogo diretto con i soggetti coinvolti in questo ambizioso progetto. Per questo ha chiesto all’Agenzia del Farmaco di poter organizzare un evento nazionale con una modalità innovativa e partecipativa, ovvero in diretta streaming. Il fatto che l’Agenzia abbia accettato è un segnale di apertura importante nel rapporto tra Istituzioni e cittadini, medici e pazienti e mi auguro sia solo il primo di una lunga serie”. Queste le parole del Presidente EpaC, Ivan Gardini.

Negli ultimi due anni si è registrato un calo di oltre il 30% dei trapianti di fegato resi necessari da un'infezione da epatite C e questo grazie alle guarigioni rese possibili dai nuovi farmaci che consentono l'eliminazione totale del virus. Il dato è stato evidenziato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in occasione dell'incontro 'AIFA ed EpaC, una nuova alleanza per l'eradicazione del virus HCV'.

"Nel 2015, su 1.300 trapianti di fegato - ha spiegato il ministro - circa il 60% riguardava malati di epatite C; oggi questa quota è scesa a circa il 30%. Ciò vuol dire che un 30% di trapianti è stato evitato, e questo perché tali pazienti sono guariti per merito delle nuove cure". Un passo avanti che ha portato anche notevoli risparmi: "Decine di milioni di euro sono stati così risparmiati e si stima che nel 2020 - ha rilevato Lorenzin - non ci sarà più alcun paziente con epatite C che avrà bisogno di un trapianto di fegato". La svolta rappresentata dai nuovi trattamenti è chiara: "Un malato cronico, come un paziente con Hcv, costa al Servizio sanitario circa 300mila euro l'anno, ma oggi - ha detto il ministro - è possibile guarire in otto settimane grazie ad una pillola che il malato può prendere direttamente a casa".

C'è però un fenomeno "riemergente" che preoccupa: "Si registra tra i giovani un pericoloso ritorno alle droghe per via iniettabile, con forti rischi anche di un aumento dell'epatite C. Sono tutti giovani - ha concluso Lorenzin - che dobbiamo innanzitutto raggiungere e sicuramente salvare".

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